sabato, gennaio 24

Nippo-cheesecake ai litchi



Ecco un'altra ricetta della famosa "gita in Giappone" (leggasi nippo-cena tra amici). Volevo pubblicarla insieme alle altre, ma poi ho deciso che si meritava un post tutto suo. Per un paio di motivi fondamentalmente. Primo fra tutti è che questa ricetta è la prima che "rubo" dalle pagine di Kja, maestra indiscussa tra i foodies. Secondo è che sono proprio fiera della riuscita considerando i presupposti: montare le uova a neve (cosa che cerco accuratamente di evitare dato che quando c'è questo passaggio alla fine il risultato non è mai ottimale!) e la cottura a bagnomaria in forno (visto che non mi ero mai cimentata prima!).





Per la mia versione di questa cheesecake (per il motivo esatto per cui sia denominata giapponese dovete rivolgervi sempre a lei) ho scelto il litchi (anche se non propriamente originario del Giappone) o come scherzosamente lo chiamo io UOVO DI DRAGO!!Mi piace molto la sua acidula dolcezza (un po' come me in effetti!!) e quel gusto particolare e un po' sconosciuto che da alla cheesecake!



NIPPO-CHEESECAKE ai LITCHI

80 g Philadelphia
70 g ricotta
3 uova
80 g zucchero
40 g farina
50 ml latte
1 cucchiaino limone
10-15 litchi

Amalgamare bene il burro e i due formaggi fino ad ottenere una crema morbida. Aggiungere i tuorli ed il succo di limone. Sbucciare e tagliare i litchi ed aggiungerli al composto (suggerisco di farlo sopra la ciotola del composto cosi il succo cade all'interno, altrimenti cercate di recuperarlo e versarlo dentro!). Aggiungere la farina, gli albumi montati a neve ferma e lo zucchero. Versare il tutto in una tortiera (22 cm)e immergerla in un teglia piena di acqua calda. Infornare a 150°C per 55 minuti circa.

venerdì, gennaio 23

Qualcosa di Giapponese


Nella mia dispensa si nascondeva furtivo da un po' di tempo un pacco di "pasta" secca giapponese che portava il nome di MIYAKOICHI...è di quelle tutte arrotolate e compresse che come le getti nell'acqua si liberano e si gonfiano ricordando quegli asciugamani compattati che nel momento in cui si bagnano esplodono nella loro grandezza naturale (spero abbiate capito di che sto parlando...io li adoravo da piccola!!!).
Ritornando in cucina, dicevo che mi sono ritrovata a creare un adeguato nippo-condimento per la mia CHUKA SOBA (praticamente "pasta saltata alla piastra"):carote, peperoni,un po' di zenzero,l'immancabile soia (che sia in germogli o salsa), un wok (anche se ci sarebbe voluta la piastra) e il gioco è fatto!



Poi, già che in Giappone ero arrivata ho deciso anche di sperimentare i famosi nippo-dolcetti al riso, DAIFUKU MOCHI.




L'aspetto è alquanto "triste", ma non è colpa mia. Esternamente infatti queste palline gommose rispecchiano perfettamente l'originale. Dentro poi li ho un po' occidentalizzati e invece della marmellata di AZUKI, mi sono buttata su una banale marmellata di fragole e sulla cioccolata.



Personalmente non sono i miei dolcetti preferiti, ma c'è che ne è andato pazzo e tra un morso e l'altro sono finiti! A voi il giudizio!




CHUKA SOBA

1 pacco di pasta giapponese secca (ca 140 g)
1 carota
1 peperone verde
1-2 cucchiaio di olio
2 scalogni
1 scatola di germogli di soia
3 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
1/2 tazza di brodo vegetale
2-3 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di aceto di riso

Tagliare a listarelle sottili la carota e il peperone. Farli saltare nel wok (o padella) con l'olio e lo zenzero per pochi minuti. In una ciotola mischiare brodo, salsa di soia, senape e aceto e lasciare riposare. Buttare la pasta in acqua bollente e cucinarla secondo le indicazioni (se non trovate le indicazioni, è pronta dopo che si è completamente aperta e ben separata). Scolarla bene. Gettarla nel wok, coprire con la salsa, aggiungere i germogli di soia e mescolare bene per qualche minuto. La salsa si deve assorbire, ma non troppo. Aggiustare di sale e pepe e servire.

DAIFUKU MOCHI

1 e 1/2 tazza di farina di riso (con glutine)
1/4 tazza di zucchero
1 e 1/2 tazza di acqua

Mettere la farina, lo zucchero e l'acqua in un pentolino. Cuocere mescolando finché l'impasto non diventa una balla appiccicosa che si stacca bene dai bordi (ci vorranno circa 7-10 minuti). Aspettare qualche minuto che si raffreddi e formare poi delle palline che potete riempire con marmellata o pezzi di cioccolata. La tradizione le vorrebbe riempite di marmellata di Azuki (fagioli rossi). Se non trovate la farina di riso con glutine, mettette al posto di un cucchiaio di questa un cucchiaio di farina normale. Per renderle meno appiccicose rotolatele appena nella fecola.


lunedì, gennaio 19

Sapori d'Inverno



Se siete alla ricerca di un simpatico antipasto invernale che magari sia possibile preparare in anticipo, vi consiglio questa fresca mousse di carciofi all'arancia. Il passo più lungo e difficoltoso sta senza dubbio nel pulire e tagliare i carciofi. Per chi non è abile né appassionato, basta chiedere aiuto ai carciofi già puliti e preparati dagli amorevoli fruttivendoli o ai cuori surgelati dei supermercati. Superato comunque questo punto il resto è semplice e rapidamente profumato, e comporre la mousse dandole la forma che più piace e decorandola con fantasia è anche divertente!!!


Per chi poi preferisce i primi agli antipasti suggerisco di utilizzare i carciofi cotti nel succo di arancia come base per un delicato risotto o per condire una pasta!




MOUSSE di CARCIOFI all'ARANCIA

2 scalogni
8 carciofi
1 spicchio d'aglio
1 arancia non trattata
1 dl panna fresca
sale, pepe, timo, olio
1 dl brodo vegetale

Lava l'arancia, grattugia la scorza e ricavane il succo. Unisci un cucchiaino di succo e un pizzico di sale alla panna e lascia riposare per almeno mezz'ora. Prepara i carciofi, togliendo il gambo le foglie più esterne e il fieno interno e tagliali a fettine sottilissime. Spella e trita finemente gli scalogni e falli rosolare con lo spicchio d'aglio in una padella con 2 cucchiai d'olio. Aggiungi i carciofi (tienine da parte un po' per la decorazione finale), la scorza e il resto del succo d'arancia e un cucchiaino di timo. Aggiungi il brodo bollente e cuoci per circa 30 minuti. A fine cottura regola di sale e pepe, togli l'aglio e passa il tutto, insieme alla panna, al mixer fino ad ottenere una crema abbastanza omogenea. Fai raffreddare leggermente, poi suddividila in piatti individuali dando la forma desiderata (utilizza formine dei biscotti con i bordi interni inumiditi). Decora a piacere con fettine di carciofi, grana, scorza d'arancia.


giovedì, gennaio 15

Qualcosa con le noci





In quel delizioso ristorantino viennese con cui ho inaugurato questo blog proponevano un suggestivo panino dalla strana associazione...camembert, uva e pesto di noci...purtroppo quando ero nella capitale austriaca non sono bastate le occasioni per assaggiarlo e così ho deciso di ricrearlo in casa.
Non so come sia paragonato con l'originale, ma questo piccolo bocconcino, che io ho proposto come antipasto ad una cena, è proprio proprio buono e i 3 differenti sapori si uniscono perfettamente!




Preparare questo panino, mi ha dato l'opportunità di scoprire il pesto di noci che avevo assaggiato solo poche volte e fatto mai...ho scelto di abbinarci il rosmarino in sostituzione al basilico presente nel tradizionale pesto! Per questa ricetta però non potrò dare le dosi perfette, perché ho agito "a naso" (...e gusto!!!),ma ognuno così può scegliere di personalizzarlo variando le quantità di ciascun ingrediente secondo piaceri personali, giusto?!?



PESTO di NOCI

noci
rosmarino
parmigiano o grana
olio
aglio
latte

Sgusciare le noci, sbollentarle per qualche minuto e appena sono maneggevoli togliere le pellicine. Mettere le noci spellate, l'aglio, il parmigiano e il rosmarino nel frullatore e frullare a crema. Aggiungere l'olio. Frullare ancora per amalgamare. A scelta si può aggiungere qualche goccia di latte (che toglie un po' il sapore di olio ed esalta quello delle noci). Si conserva bene in frigo anche per più settimane.

PANINO con CAMEMBERT,PESTO di NOCI e UVA

1 pezzo di pane croccante (tipo zoccoletto)
pesto di noci
camembert
uva bianca

Dividere il panino a metà. Scaldare leggermente le due metà in un fornetto o tostiera. Spalmare con abbondante pesto di noci una metà, coprirla interamente con una fetta (o due) di camembert e disporre sopra i chicchi d'uva tagliati a metà e privati dei semi. Chiudere e scaldare qualche minuto (finché il formaggio si fonde).


sabato, gennaio 10

Cantucci



Rapidi, croccanti e gustosi sono le 3 giuste parole per descrivere al meglio questi biscotti. Durante questo periodo natalizio sono apparse diverse ricette di questo famoso biscotto di origini toscane...ognuno ha dato la sua versione, io mi sono affidata (e fidata) di un'amica di mia mamma che ci ha gentilmente passato la sua.



E cosi, in cerca di un regalo particolare, mi sono trovata ad impastare i cantuccini, e dopo poco ne avevo sotto gli occhi (e il naso) il profumo fragrante e croccante. Un po' di carta lucida e un fiocco ed il personale dono era pronto e, accompagnato da una bottiglia di vino dolce, ha certamente fatto la sua buona figura!




CANTUCCI

250 hg farina bianca
250 hg zucchero
2 uova
1/2 bustina di lievito
2 hg di mandorle con buccia
1 pizzico sale
la scorza grattugiata di un limone

Sminuzzare grossolanamente le mandorle (non conviene passarle al mixer perché si sbriciolano troppo rapidamente). Sbattere le uova con lo zucchero ed aggiungere poi gli altri ingredienti. Dividere l'impasto (che risulta un po' molliccio e appiccicoso) in 4 parti e formare 4 rotoli lunghi come la teglia del forno e larghi circa 5-7 cm. Disporli sulla teglia del forno (su carta forno) a circa 2-3 cm l'uno dall'altro. Cucinare in forno a 180°C per circa 25 min. Togliere dal forno, senza spegnerlo, aspettare qualche minuto e poi tagliarli. Separare i biscotti leggermente e rimettere in forno, spegnerlo e lasciar raffreddare
.

mercoledì, gennaio 7

Strudel


e con questa ricetta voglio esaudire la richiesta di un'amica, o meglio, di una mamma di un'amica, per ringraziare entrambe dell'ospitalità (e come sempre degli ottimi pasti che mi hanno preparato!!!!)
Ormai sono anni che utilizzo questa ricetta di origini altoatesine e ogni volta è una grande soddisfazione sia dal punto di vista estetico che del gusto.






Il problema dello strudel fatto in casa è che spesso la pasta viene troppo spessa e dura. Il trucco sta nel tirarla veramente sottile...come un foglio di carta! Il difficile è poi non farla rompere nel momento di arrotolare lo strudel, ma basta avere pazienza e un po' di accuratezza e dovrebbe riuscirvi senz'altro! Poi, un consiglio, appena esce dal forno spennellatelo subito di zucchero a velo e magari con il sughino che è uscito durante la cottura...aiuta a tenerlo morbido!!!



STRUDEL

per 1 strudel di circa 50 cm (12 fette):
per la pasta:
125 g farina
1/2 uovo
1 cucchiaio d'olio
40 ml d'acqua
per il ripieno:
1 kg di mele
75 g pangrattato
75 g burro
40 g zucchero
cannella, scorza di limone
30 g uvetta
30 g pinoli
50 g burro fuso per spennellare

Impastare in un piano la farina con l'uovo, l'olio, 1 pizzico di sale e l'acqua. Lavorare energicamente fino a che risulta liscia e elastica. Formare una palla, spennellarla con l'olio e lasciarla riposare per mezz'ora. Nel frattempo sbucciare e tagliare le mele a fettine sottili. Rosolare il pangrattato con il burro, senza farlo bruciare!
Stendere su carta da forno la pasta, molto sottile, come un foglio di carta. Spennellarla con parte del burro fuso. Distribuire su due terzi il pangrattato, le mele, lo zucchero, la cannella, l'uvetta e i pinoli. Aiutandovi con la carta forno, arrotolate la sfoglia, più stretta possibile su se stessa. Mettere lo strudel su una teglia. Spennellare abbondantemente con il resto del burro e cuocere a 220°C per circa mezz'ora.


domenica, gennaio 4

Semifreddo al Grand Marnier ricoperto al cioccolato




...qualche sera fa cercavo un dessert particolare che non fosse il solito dessert natalizio, ma che dell'inverno e del natale conservasse sapore e colore...e così, sfogliando tra vecchi libri di ricette mi sono imbattuta in questa ricetta di Anna Parisi e ho deciso di cimentarmi. La preparazione non è proprio rapida e immediata, e va fatta in due tempi, quindi non è senza dubbio un dessert da ultimo minuto, ma assicuro che l'impegno che ci si mette gratifica sufficientemente al momento dell'assaggio!!!
La ricetta base chiama per il Grand Marnier, dal deciso sapore di arancia...direi che si può anche sostituire con Cointreau, sempre dal gusto agrumato...o con un qualsiasi altro liquore preferito!!!




SEMIFREDDO al GRAND MARNIER RICOPERTO al CIOCCOLATO

per 8 persone:
200 g cioccolato fondente
250 g panna fresca da montare
170 g zucchero
4 uova
1,25 dl di Grand Marnier
1 vaschetta di lamponi
zucchero a velo

Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria, ma non farlo diventare troppo liquido. Rivestire 8 stampi in silicone con l'aiuto di un pennello. Lasciare raffreddare e rassodare in frigorifero.
Montare le uova con 125 g di zucchero finché il composto è chiaro e spumoso. Aggiungere sempre sbattendo con la frusta il Grand Marnier e poi incorporare delicatamente la panna montata (con movimenti dal basso verso l'alto).
Togliere le ciotoline di cioccolato dagli stampi e riempirle col composto e lasciarle in congelatore per almeno 3 ore.
Preparare la marmellata di lamponi cuocendoli con lo zucchero rimasto e servirla col semifreddo spennellato da zucchero a velo.


giovedì, gennaio 1

Buon Anno!




...e come tradizione vuole il primo dell'anno SI DEVONO mangiare lenticchie che cosi arriva tanta tanta fortuna...e siccome io nel destino e nella fortuna ci credo (come molti di voi ben sanno)ho inaugurato questo 2009 con una bella scorpacciata di questo legume ben augurante!
Durante il cenone del veglione erano ovviamente presenti nella loro classica veste, ma oggi ho voluto testarle in questa ricetta che con la tradizione (per lo meno italiana) ha gran poco a che fare!!!




Primo, ho utilizzato lenticchie bionde che non sono cosi comuni dai nostri fruttivendoli (infatti io ne ho trovato un sacchettino nella mia dispensa probabilmente di presunta origine greca, regalo di qualche vacanza estiva), secondo, ho abbandonato (almeno con il pensiero per ora) il nostro continente e sono volata ad est tra profumi e spezie indiane...La ricetta non è purtroppo di mia invenzione, ma è "rubata" da Anne-Catherine Bley e dal suo bellissimo e gustosissimo libro "Zuppe à porter". Uniche varianti il limone invece del lime richiesto (per impossibilità d reperire il verde agrume il primo giorno dell'anno) e il fatto di non frullare la mia zuppa (e questa è una scelta personale, dato che mi piace sentire distintamente il sapore e i pezzi delle diverse componenti).

E così con questa esotica ricetta auguro a tutti vicini e lontani un felicissimo 2MILA9!



ZUPPA di LENTICCHIE BIONDE all'INDIANA

per 2-3 persone:
280g lenticchie bionde
140g pomodori pelati
1/2 cipolla
1l acqua fredda
2 cucchiai coriandolo in polvere
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
succo di 1/2 limone (o lime secondo ricetta originaria)
1 cucchiaio di olio d'oliva
sale e pepe

Sciacquare le lenticchie in acqua fredda. Tagliare sottilmente la cipolla e farla soffriggere appena con l'olio. Aggiungere le spezie e amalgamare bene. Aggiungere poi le lenticchie, farle leggermente scottare e versare gradualmente l'acqua. Salare e portare ad ebolizzione. Far bollire mescolando di tanto in tanto per circa 30-30 min. Aggiungere i pomodori e il succo di limone. Far cuocere altri 5-10 minuti. Se si vuole ora si può frullare fino a crema. Aggiustare di sale e pepe e servire con coriandolo fresco
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